domenica 1 novembre 2015

Movimenti migratori umbri (1953-1962)

L'ingaggio - la prassi 

In genere, la prassi era questa: un parente, un amico o comunque un compaesano (il reclutamento avveniva spesso su base regionale) forniva al proprio datore di lavoro un nominativo. L'impresa o società avrebbe poi presentato richiesta individuale (lettre d'appel individuelle) al Ministero del Lavoro italiano.

Dopo che la società/ditta francese aveva inviato richiesta individuale con il nominativo del lavoratore al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale (MLps), questo stesso inoltrava la richiesta all'ufficio del lavoro provinciale e/o al Centro di Emigrazione Regionale.
Dopo questo passaggio, il futuro emigrante poteva richiedere il passaporto per motivi di lavoro.



Il foglio del Centro Emigrazione di Arezzo sezione del Ministero del Lavoro
e della Previdenza Sociale - Ufficio del Lavoro attestante la candidatura di un lavoratore,  n. di
passaporto e indicazione del Paese estero di destinazione (Francia)



A questo punto, il lavoratore pronto a partire con tutta la documentazione in regola, riceveva un biglietto ferroviario di 3^ classe (per sé e - nel caso - per l'accompagnatore/accompagnatrice) per la tratta che partiva dalla sua città (Perugia) al Centro Nazionale di Emigrazione, a Milano.



Biglietto ferroviario dell'emigrante
ARMANDO SPACCINI
PERUGIA-MILANO 6 luglio 1955
(©Jacqueline Spaccini)





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