la storia della famiglia Ceccacci
(testimonianza di Furio Ceccacci)
(testimonianza di Furio Ceccacci)
In seguito alle molteplici difficoltà economiche conosciute a Gubbio per locare un lavoro stabile e che permettesse di far vivere degnamente la sua famiglia, mio padre d'accordo con mia madre decide di partire per la Francia, provvisto di contratto e di documenti.
Si unisce a un gruppo di eugubini nelle sue stesse condizioni; alcuni hanno già lavorato in Francia, prima della guerra, e parlano francese. Nel 1946, questo gruppetto entra illegalmente in Francia, attraversando le Alpi clandestinamente e, dopo molte peripezie, il gruppo riesce ad arrivare in Francia, a Villerupt.
La famiglia Ceccacci intorno al 1948 |
Mio padre ritrova i fratelli di mia madre, rimasti in Francia e si mette di buona lena a cercare un lavoro nella sua professione di muratore. La cosa non è troppo difficile: appena dopo la guerra bisogna ricostruire le case demolite dai bombardamenti, e trova un impiego presso l'impresa Gustave Danton di Villerupt.
Qui, già lavorano parecchi operai provenienti da Gubbio e altri ne verranno in seguito, mi ricordo ancora qualche nome: oltre a mio padre, Ceccacci, ci sono i Nafissi padre e figlio, Nardelli, Minelli, Bocci, etc... quelle stesse persone che poi saranno all'origine della festa dei Ceri a Villerupt.
Altri lavorano nelle fabbriche e nelle miniere, Aubrives Villerupt, Micheville, Terres Rouges. Avendo constatato il buon lavoro di mio padre, è proprio Gustave Danton che fa tutte le pratiche necessarie per regolarizzare i documenti e di permessi necessari: certificato di residenza e di lavoro. Gli propone anche un alloggio. Un anno dopo, mio padre fa domanda di ricongiungimento familiare.
Mia madre ne fa richiesta al Comune di Gubbio che le consegna un certificato di cambio residenza, il 30 settembre 1947; in data 28 agosto 1947, richiede anche un passaporto a nome di Belardi Antonia in cui compaiono anche i quattro figli, nati tutti a Gubbio. Il documento le viene consegnato il 19 settembre 1947, ragione della richiesta «atto di chiamata», prezzo 1 114 (millecentoquattordici) lire.
Il passaporto è rilasciato dall'ufficio regionale di Gubbio, n° 662294P, n° di registro 1627 a firma del sindaco di Gubbio. Il 4 ottobre 1947 ottiene l'autorizzazione dell'ONI (office national de l'immigration) di Torino, dopo una visita medica atta a sincerarsi del buono stato di salute della famiglia. Entra in Francia il 21 ottobre 1947.
Il visto l'ha dato l'ONI, è valido dalla frontiera, per entrare in Francia fino a Villerupt, timbrato per accordo dalla Sécurité Nationale Direction des Renseignements Généraux, poi vistato dal Commissariato di polizia di Villerupt all'arrivo due giorni dopo, il 23 ottobre 1947.
IL REGISTRO DELL'ARCHIVIO DI GUBBIO CHE ATTESTA LA PARTENZA DA GUBBIO DELLA MOGLIE DI UBALDO CECCACCI E DEI FIGLI |
Mia madre ne fa richiesta al Comune di Gubbio che le consegna un certificato di cambio residenza, il 30 settembre 1947; in data 28 agosto 1947, richiede anche un passaporto a nome di Belardi Antonia in cui compaiono anche i quattro figli, nati tutti a Gubbio. Il documento le viene consegnato il 19 settembre 1947, ragione della richiesta «atto di chiamata», prezzo 1 114 (millecentoquattordici) lire.
La stessa famiglia dieci anni dopo |
Il visto l'ha dato l'ONI, è valido dalla frontiera, per entrare in Francia fino a Villerupt, timbrato per accordo dalla Sécurité Nationale Direction des Renseignements Généraux, poi vistato dal Commissariato di polizia di Villerupt all'arrivo due giorni dopo, il 23 ottobre 1947.
Per il rinnovo del passaporto che aveva validità annuale è incaricato il Consolato italiano di Nancy in Meurthe-et-Moselle e di Metz per la Mosella.
Furio Ceccacci
e-mail del 5/11/2015